\paperw9000 \margr0\margl0 \plain \fs20 \f1 \fs24 Se nellÆEuropa delle rivoluzioni del 1848 Parigi, con la sua insurrezione, fu il simbolo della ô\b \cf4 \ATXht14111 primavera de
i cittadini\b0 \cf0 \ATXht0 ö, la \b \cf4 \ATXht141111 rivolta di Vienna\b0 \cf0 \ATXht0 favor∞, invece, una diffusione straordinaria dei moti in tutti i territori controllati dallÆimpero austro-ungarico, tanto da innescare una vera e propria ôprimavera
delle nazioniö. Fu infatti in queste aree, come nei territori tedeschi e italiani, che le rivendicazioni nazionali dei popoli ôoppressiö si trasformarono in rivoluzioni: in nome dellÆindipendenza, dellÆunitα nazionale, della libertα.\par
Il 1848 segn≥
un punto di svolta decisivo nel processo di trasformazione politica e sociale che in forma latente o esplicita agitava lÆEuropa. Poi, la grande ondata rivoluzionaria si attenu≥.\par
In Francia, dove la caduta di Luigi Filippo aveva portato alla ribalta
tendenze socialisteggianti giα ormai mature, il superstite bonapartismo, sotto un nipote di Napoleone I, e con lÆappoggio dellÆopinione clericale, restaur≥ nel 1852 lÆImpero.\par
Nei paesi austriaci e in Prussia la fedeltα degli eserciti ai sovrani salv
≥ lÆassolutismo regio. I movimenti nazionali furono repressi dalle armate austriache in Italia e in Ungheria, dove Vienna û capitale imperiale û fu aiutata dal decisivo intervento delle armi russe. Il 1848 non pass≥, tuttavia, invano. Il problema naziona
le assunse, nonostante tutto, un peso ancora maggiore che nel periodo precedente, mentre i contrasti di potenza indebolivano la capacitα di reazione dei paesi pi∙ conservatori.